Il 7 agosto 2018 abbiamo caricato la macchina e siamo partiti, senza avere la minima idea di cosa ci attendesse. La delusione per il viaggio sfumato in Indonesia era ancora moltissima, ma non potevamo lasciare che questo imprevisto ci rovinasse le ferie. Come vi ho raccontato in questo post, le cause di forza maggiore e le circostanze temporali ci hanno portati a scegliere di fare un on-the-road attraverso la penisola balcanica, senza nessuna pianificazione preventiva.
La prima tappa del viaggio è arrivata non molto distante da casa, a Treviso. Abbiamo prenotato una camera appena fuori dal centro e poi, grazie ai consigli raccolti con l’appello lanciato nelle stories di IG, scelto il ristorante per la prima cena ufficiale delle nostre vacanze: Odeon alla Colonna, un locale molto bello affacciato direttamente sul fiume Sile, dove non potevamo non concederci un calice di ottimo Prosecco locale. Dato che già con il buio ci aveva colpiti, il mattino seguente abbiamo deciso di fare un breve giro per Treviso: una città di dimensioni modeste ma dal carattere deciso, con bellissimi portici e tanto verde – sempre detto che le città attraversate da un fiume hanno una marcia in più!
Conclusa la visita, siamo ripartiti alla volta di Trieste, ultima tappa italiana prima dei Balcani. Dopo aver osservato con perplessità i triestini prendere il sole sul lungomare cementificato che dalla città arriva al castello di Miramare, ci siamo fermati al porto ed esplorato i dintorni del Canal Grande, comprato qualcosa da mangiare al supermercato (“pranzo povero” come stile di vita!) e pranzato rapidamente in macchina prima di ripartire.
Primo confine nazionale superato! Lasciando l’Italia, per arrivare in Croazia è necessario percorrere un breve tratto in Slovenia; vi lascio un consiglio di viaggio che per noi è stato utilissimo. In Slovenia bisogna acquistare la “vignetta” autostradale che vale una settimana e costa 15 €; per chi è solo di passaggio come lo eravamo noi, è una spesa del tutto evitabile. Seguendo le indicazioni trovate in questo video, appena superato il confine abbiamo fatto una piccola deviazione che ci ha permesso di evitare il pedaggio in maniera del tutto legale!
Nel pomeriggio siamo arrivati a Fasana, località di mare nella parte meridionale della penisola istriana, in Croazia, per un primo meritatissimo bagno e annessa birra ghiacciata in spiaggia. Non avendo prenotato niente in anticipo, abbiamo cercato tutti gli alloggi strada facendo. A Pola non è stato semplice, ma alla fine abbiamo trovato una camera a casa di una signora simpaticissima che ci ha sommersi di chiacchiere e consigliato un ristorante che non siamo riusciti a trovare nonostante le sue “impeccabili” indicazioni! Abbiamo quindi optato per un hamburger nel centro dell’affollatissima Pola, e fatto tappa al supermercato per comprare yogurt, cereali e il pranzo al sacco per il giorno seguente.
Il primo risveglio croato è stato bellissimo! La casa dove eravamo aveva un pergolato pieno zeppo di uva da tavola, che ho sapientemente “rubato” e mangiato per colazione. Il programma della giornata prevedeva mare; ci siamo diretti verso il parco naturale di Premantura, un promontorio in mezzo al mare pieno di calette dal mare splendido.
Nel primo pomeriggio siamo ripartiti. Una delle domande che ho ricevuto più spesso riguarda proprio il tempo trascorso in macchina: in media percorrevamo circa 200 km al giorno, ma passare 2-3 ore in macchina per noi non è mai stato un problema, al contrario ci siamo divertiti tantissimo a guidare in luoghi mai visti prima, apprezzando il paesaggio che cambiava continuamente. Quel pomeriggio è stato proprio così: ci siamo ritrovati nel niente della campagna croata, che ci ha sorpresi con un temporale pazzesco per poi regalarci un arcobaleno mozzafiato.
In tarda serata siamo arrivati a Plitivice, dove avevamo prenotato una camera in una baita con i gerani sul terrazzo – dal mare alla montagna il passo è stato brevissimo! Il mattino seguente, sveglia prestissimo e via alla scoperta del parco (costo dell’ingresso: circa 35 €). Esistono diversi percorsi alternativi per visitare Plitvice. Noi siamo partiti da St2 (ingresso meridionale), preso il bus e raggiunto il punto più alto St3, dal quale abbiamo risceso tutto il percorso a piedi. Sentieri e passerelle in legno attraverso laghi e cascate, immersi in una vegetazione ricchissima, che spettacolo! Raggiunto il punto P2, un battello attraversa il bacino d’acqua più ampio e porta al punto più a sud, dal quale abbiamo ripreso e concluso il cammino. Se non avete eccesiva fretta, vi consiglio questo percorso: è il più lungo ma anche il più completo ed è meno affollato di quelli più brevi. Noi abbiamo impiegato circa 5 ore, fermandoci innumerevoli volte a scattare foto. Pranzo povero al sacco e siamo ripartiti, diretti nuovamente verso la costa.
Nel tardo pomeriggio siamo arrivati a Zara, dove abbiamo affittato una camera poco distante dal centro città. Abbiamo raggiunto il centro storico all’ora del tramonto per assistestere ad un concerto “naturale” davvero unico: sulla banchina è stato costruita un’opera architettonica chiamata Organo Marino, proprio perchè il moto dell’acqua del mare che entra ed esce dalle canne in cemento produce una melodia che ricorda quella dell’organo. Una passeggiata tra le stradine sul calar della notte e poi la prima, vera cena di pesce della vacanza, a cui ovviamente ne sono seguite molte altre…
Uno dei ricordi che porterò sempre con me di questo viaggio è il sapore della frutta colta direttamente dall’albero e mangiata a qualsiasi ora, come i fichi che ho raccolto nel giardino della nostra casa il mattino seguente. Lasciata Zara, siamo andati a Spalato. Nella giornata più torrida di tutte, sotto un sole cocente, ci è sembrato giusto visitare il Palazzo di Diocleziano all’ora di pranzo, due geni! Nel pomeriggio abbiamo raggiunto il porto – affollatissimo, come era normale aspettarsi in un sabato di metà agosto – e ci siamo imbarcati per l’isola di Brac – Brazza in italiano. Appena sbarcati siamo rimasti colpiti dai colori pazzeschi che ci circondavano, e anche la vista dal nostro appartamento per quella notte era favolosa!
Il mattino seguente – 12 agosto – abbiamo fatto colazione molto presto sul nostro balconcino vista mare e poi siamo andati al Corno d’Oro, una spiaggia molto particolare formata da una lingua di ciottoli bianchi immersa in acque cristalline. La nostra permanenza a Brac è stata breve; nel pomeriggio abbiamo ripreso il traghetto e proseguito il nostro giro.
In serata abbiamo attraversato il confine e siamo approdati in Bosnia. Mentre pianificavamo il nostro giro, abbiamo notato che a metà strada si trovava Medjugorje, luogo di pellegrinaggio cattolico famoso per le presunte apparizioni della Madonna. Non siamo credenti, ma visti i prezzi assurdi degli alloggi (18 € per una doppia!) e divertiti dalla casualità della cosa, abbiamo deciso di fermarci qua per la notte. Il giorno seguente ci aspettava uno dei posti più belli di tutto il viaggio: la cittadina di Mostar. Lo Stari Most (“Ponte Vecchio”), il ponte medievale simbolo della città, fu distrutto dai bombardamenti croati durante la guerra di Bosnia nel 1993, e interamente ricostruito grazie ai fondi UNESCO, divenendo patrimonio del’umanità. La mia amica Sara ha scritto un bellissimo racconto su Mostar, vi lascio il link al suo articolo.
Nonostante il caldo importante, l’appetito non ci ha abbondonati… e quando mai! Abbiamo optato per un pranzo a base di piatti tipici bosniaci, che abbiamo constatato essere molto vicini alla cucina greca.
Nel pomeriggio abbiamo riattraversato il confine e siamo tornati in Croazia per visitare Dubrovnik (Ragusa), una bellissima città arroccata sul mar Adriatico, circondata da mura imponenti. E per gli appassionati come me di Game of Thrones è una tappa imperdibile perchè Dubrovnik ha prestato le sue strade in pietra per le riprese di molte scene della serie, tra cui la “walk of shame” che Cersei percorre nuda.
La Croazia, specialmente nelle zone più turistiche come questa, ha prezzi identici all’Italia. Avendo ancora diversi giorni di viaggio davanti a noi, molti dei quali ancora da stabilire, volevamo contenere le spese: abbiamo quindi deciso di tornare a dormire in Bosnia, dove gli alloggi sono molto più convenienti. Attraversare il confine non è stato semplice: c’era una fila lunghissima al casello, avevamo finito cibo e benzina, stava diventando buio e il segnale 3G ci ha abbandonato nel mezzo del niente. Per fortuna, siamo riusciti a metterci in contatto con l’host dell’appartamento che avevamo fissato per la notte e, una volta arrivati, la sua accoglienza è stata favolosa; dietro suo consiglio, per cena siamo andati nella vicina Trebinje, che ci ha stupiti con la sua vivace movida.
La mattina del 14 agosto non avevamo niente da mangiare per colazione, ma un albero di fico è venuto in nostro soccorso. Abbiamo salutato la Bosnia e siamo tornati per il nostro ultimo giorno in Croazia, dove abbiamo trascorso una giornata di relax sulla spiaggia di Plat.
#orientemanontroppo mi ha insegnato una cosa di me che non conoscevo: lo spirito di adattamento. Prima di questa esperienza, l’idea di partire per una viaggio privo di organizzazione mi avrebbe letteralmente terrorizzata. Invece, più passavano i giorni e più mi sentivo a mio agio, senza limiti da rispettare e tanta tanta curiosità di scoprire posti nuovi. E se vi dicessi che adesso il mio sogno è quello di replicare un viaggio “all’avventura” come questo?
Il racconto continua… stay tuned!
8 Comments
Melania
6 Febbraio 2019 at 9:14Ciao Giulia ti seguo da qualche mese e devo dire che sei una ragazza davvero acqua e sapone e nella tua semplicità ci regali storie divertenti e consigli sia di cucina che di shopping molto utili. Non ti conosco di persona, ma già dalle storie e dai post del tuo blog si capisce molto di te. In quest’ultimo post che hai pubblicato sul tuo blog mi è piaciuta la tua intraprendenza, come te pure io avrei provato le stesse preoccupazioni prima di partire, ma leggendo si è capito molto che il bello di viaggiare sta proprio nell’essere intraprendente.
Giulia
6 Febbraio 2019 at 11:14Ciao Melania,
grazie di cuore per il tuo messaggio! Sono felice che i miei spunti in cucina e di shopping ti siano utili, ma lo sono ancora di più del fatto che il mio racconto ti abbia trasmesso un po’ dello spirito d’avventura che ho scoperto di avere…e magari perchè no, averti ispirata per un futuro viaggio on the road!
Un abbraccio
Giulia
Berenice
6 Febbraio 2019 at 15:12Ciao Giulia, come già sai, da qualche mese a questa parte, seguo con molto entusiasmo la tua pagina Instagram tanto che, appena ho visto dalle storie che stavi lavorando sulla pubblicazione di quest’articolo.. Non vedevo l’ora di leggerlo! Scrivi in una maniera così semplice ma chiara.. Riesci ad emozionare e a far entrare il lettore esattamente dentro alle giornate di quello che è stato il tuo viaggio, la tua vacanza.
Semplicemente, adoro il tuo modo di scrivere e ti ammiro moltissimo come persona!
La semplicità e il riuscire a cogliere il bello nelle piccole cose.. Ed essere capace di trascrivere il tutto anche a parole è ciò che ti contraddistingue.. SEI UNA BOMBA! Trasmetti tanta carica positiva e di questo te ne sono immensamente grata.
Poi, non ci crederai ma anche io ho avuto l’occasione di provare a vivere una vacanza simile alla tua, tra l’altro proprio negli stessi luoghi tuoi! 🙂 Le preoccupazioni iniziali erano le stesse tue, ma poi.. Sono esperienze che ripeteresti ancora e ancora!
Ancora grazie per ciò che riesci a trasmettere!
Un abbraccione,
Berenice
Giulia
6 Febbraio 2019 at 16:49Ciao Berenice,
sono davvero felice di essere riuscita a coinvolgerti con la mia scrittura, scrivere è terapeutico e aiuta a fissare nella memoria ricordi, momenti, sensazioni… per poi poterli condividere con altre persone! E come dici tu, credo fermamenete nel potere della positività, l’atteggiamento con cui si affronta la vita incide moltissimo sulla sua qualità 😉
Un abbraccio a te, e grazie
Giulia
Elena
6 Febbraio 2019 at 23:21Come sempre il tuo entusiasmo è travolgente, che sia un viaggio, un buon piatto, un outfit o un particolare della casa, riesci a coinvolgere chi ti legge e a trasmettere la tua passione. E io, ora, vorrei partire per vedere tutti questi meravigliosi posti! Grazie Giulia per questo bel diario di viaggio <3
Giulia
7 Febbraio 2019 at 0:16Grazie mille Elena, mettere passione anche nelle cose più semplici per me è fondamentale e sono felice di riuscire a trasmetterla nei miei racconti. Ti auguro di fare al più presto un viaggio come questo perchè in effetti merita davvero!
Un abbraccio
Giulia
azra dzindo
3 Marzo 2019 at 17:32Ciao!
Per caso, cercando delle foto di Croatia, ho trovato il tuo blog. Mi ha emozionato leggere del tuo viaggio perche conosco benissimo i posti dove siete stati. Pecato che non siete andati anche a Sarajevo che e la mia cita, vi sarebbe piacuta per la sua vivacita, cibo e la mescolanza di tradizioni. Comunque complimenti!
Giulia
5 Marzo 2019 at 16:21Ciao, sono felice che il mio racconto ti sia piaciuto!
Sono sicura che Sarajevo sia una città splendida, e spero di riuscire a visitarla molto presto 🙂
Un abbraccio e grazie
Giulia