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Europa / Viaggi

Francia meridionale on the road

Il 2023 è stato un anno particolare che ci ha visti non avere la forza, i mezzi e la volontà di organizzare un viaggione estivo. Lasciando da parte la FOMO che anche stavolta mi ha colpita, come se non trascorrere le ferie in un luogo esotico e lontano fosse una colpa o un disonore, abbiamo la fortuna di vivere in Europa, che offre tantissimo a “poca” distanza da casa. Se a questo uniamo il fatto che i viaggi itineranti ci piacciono parecchio e che combinare le vacanze all’enoturismo per noi rappresenta una perfetta sintesi di intenti, la scelta è stata semplice: Francia meridionale

Prima della partenza

Dopo diversi viaggi on the road, mi sento un po’ una veterana e infatti questa volta l’organizzazione è stata la migliore di sempre. So che a molti interessano consigli su come approcciarsi a questo tipo di vacanza, per questo dedicherò al tema un post a parte.

Il tasto dolente è, come sempre, il periodo. Ogni anno mi ritrovo qua a lamentarmi sulle ferie agostane all’italiana, stavolta quindi vi risparmio il piantino! In ogni caso, l’opportunità di viaggiare con la nostra macchina ci ha esonerati dallo stress di dover prenotare con mesi di anticipo, infatti abbiamo fissato alcune delle strutture solo pochi giorni prima della partenza e altre addirittura strada facendo. Con Booking è tutto fin troppo semplice, e sebbene la scelta sia ovviamente più limitata a ridosso delle date effettive, qualcosa che risponda alle proprie esigenze si trova sempre (o quasi…).

casale provenza

16 giorni, una macchina capiente, la “fame” di chi non si accontenta e vorrebbe fare e vedere sempre il più possibile, questi erano gli ingredienti base del nostro viaggio francese.

Senza tralasciare l’imperdibile – che poi, potrà mai l’imperdibilità essere oggettiva? 

Esatto, non può. Siamo noi a stabilire cosa non vogliamo perderci in un viaggio, e in questo non c’è guida, classifica o influencer che tenga. Siamo noi che conosciamo i nostri gusti, che sappiamo come adattare il viaggio alle nostre esigenze e non viceversa, e ciò che vediamo e leggiamo in giro può essere solo uno spunto, un’ispirazione. 

Noi avevamo le idee chiare: vino, natura, paesini, cibo locale, mare

aperitivo bordeaux

crepe nutella

Siamo stati ambiziosi dal punto di vista delle distanze, considerando che tra le mete sicure avevamo Bordeaux (che dista 13 ore di macchina da casa) e la costa atlantica. Per questo motivo abbiamo scelto di affrontare subito la tappa più lunga, spezzandola in due con una breve sosta a Grenoble, e raggiungere Bordeaux il secondo giorno di viaggio. Dopo i primi due giorni di fuoco, abbiamo allentato i ritmi, accorciato le distanze e iniziato finalmente a sentirci in ferie!

Grenoble, Bordeaux e la costa atlantica

Circondata da montagne, Grenoble è una “metropoli alpina”, ma soprattutto una cittadina universitaria molto carina, con un vivace centro storico. Credo che in inverno dia il meglio di sé, anche perché in estate a dispetto della sua geografia fa molto caldo! Ma passeggiare per il centro e sul lungofiume, guardando dal basso le vette tutt’intorno è stato un bel primo assaggio di Francia.

Arriviamo a Bordeaux in un sabato pomeriggio e la nostra prima tappa, ancor prima di posare i bagagli in hotel, è una cantina a Saint-Émilion. Siamo stremati da tante ore nel traffico e dal pericolo, sventato per un soffio, di rimanere senza benzina. Solo dopo il primo calice di vino, finalmente riusciamo a rilassarci! 

Bordeaux è vino. Se siete degli appassionati come noi potete visitare qualche cantina nei dintorni, contattando direttamente lo Château, ad esempio Château Beauregard, oppure affidandovi a questo sito. E in città una bella esperienza è la Citè du Vin, un museo interattivo dedicato al mondo del vino, la cui struttura è ispirata a un – enorme – decanter: la visita è a pagamento ed è molto interessante anche per i non addetti ai lavori, bambini compresi. 

chateau beauregard interni
chateau bordeaux
shop cite du vin
cite du vin

Ma Bordeaux è anche una città splendida! Ha delle inaspettate vibes da città portuale, sviluppata com’è sulle sponde dell’immensa Garonna, con i suoi palazzi rigorosamente in pietra (vi sfido a trovare un solo muro intonacato in tutto il centro storico!) e gli edifici tra il romanico e il gotico. Al tramonto la città si anima e si pone un annoso “problema”: quale localino scegliere per cena tra le decine che si susseguono senza tregua. Tra quelli che abbiamo provato noi:

locali bordeaux
bordeaux place de la borse
edifici bordeaux
cibo bordeaux

La periferia di Bordeaux è bruttina (è una periferia…) ma per noi alloggiare nella zona di Lormont è stato molto strategico per muoverci comodamente nei dintorni. 

Dedichiamo una giornata alla costa atlantica, visitando Archachon e raggiungendo con un breve traghetto il villaggio di Cap Ferret, dall’altra parte del bacino. Due paesi molto diversi da loro ma entrambi caratteristici, personalmente ho amato il secondo. Qui potete assaggiare le tradizionali ostriche (servite con ghiaccio, pane, burro… e salsiccia!) e passeggiare sulla costa fino al faro.

Se amate farvi stupire dalla natura, vi consiglio di andare alla Dune du Pilat, la duna di sabbia più alta d’Europa: un muro di finissima sabbia bianca alto 120 metri ed esteso per 3 km, che separa un enorme querceto dall’Atlantico. Secondo me rende moltissimo nel tardo pomeriggio. Potete anche portare l’occorrente per fare l’aperitivo al tramonto vista oceano. L’ingresso è gratuito, si paga il parcheggio.

dune di pilat alto

dune di pilat

Occitania

Prima di raggiungere il cuore della Provenza, facciamo una tappa tecnica a Carcassone, preceduta da una breve sosta a Tolosa: ci è sembra una città carina, tranquilla, piacevole, insomma molto chill, avremmo voluto fermarci di più. Carcassone è una cittadina famosa per la ricostruzione della sua fortezza medievale. Non facciamo molto se non scegliere un bell’hotel con vista (e una colazione fotonica!), esplorare a piedi l’interno delle mura, scattare foto al tramonto e mangiare il piatto tipico: salsiccia, fagioli e cosciotto d’anatra

carcassone fortezza

carcassone colazione

Provenza – Vaucluse

Provenza non è solo lavanda – anche perchè, se andate lontano dalla stagione della fioritura, la lavanda la trovate solo essiccata; è collina, è memoria del passaggio dei Romani, è vino, è mercati di paese, è natura. Dormendo nei pressi di Avignone abbiamo visitato, oltre ad Avignone stessa, Nimes, Chateauneuf-du-Pape e la regione del Luberon. 

Su Nimes avevo molte aspettative, ma nella rapida visita non ho colto molto oltre all’anfiteatro romano. Trovo che l’appellativo “Roma francese” le stia un po’ larghino, ma ammetto che il nostro soggiorno è stato davvero breve. 

centro nimes

A poca distanza verso nord ho invece amato il Pont du Gard, un ponte romano a tre arcate perfettamente conservato che era parte di un acquedotto, purtroppo non più visibile. La visita è bellissima. L’accesso è libero (si paga il parcheggio), il ponte si può attraversare a piedi e il fiume Gardon è balneabile. Il tramonto filtrato tra gli archi del ponte è uno dei ricordi più belli di questo viaggio. La vicina Uzes è molto caratteristica, una cena nella sua piazza principale è un ottimo modo per concludere la giornata.

pont du gard

pont du gard dal basso

Avignone è famosa per il Palazzo dei Papi e per il ponte (di cui – spoiler – ne rimane solo un pezzettino). Effettivamente, non ricordo di aver visto nient’altro di memorabile. L’antica sede del papato è una struttura imponente che domina la città, e il fascino della sua architettura è oggettivo. La visita interna però mi ha lasciata molto delusa, l’ho trovata mal organizzata e dal taglio inutilmente ludico; se l’avessi saputo ci saremmo limitati a passeggiare lungo il perimetro del palazzo.

A nord di Avignone, a circa mezz’ora di macchina, si trova una tappa imperdibile – sì, in questo caso mi sbilancio! – almeno per gli amanti del vino. Châteauneuf-du-Pape è un piccolo poggio circondato da vigne a perdita d’occhio. Un luogo speciale, così come il suo vino storicamente ottenibile da ben 13 diverse varietà di vitigni!

vino chateauneuf

chateauneuf du pape

Intorno al massiccio del Luberon si articola un anello di piccoli borghi provenzali, uno più carino dell’altro. Una buona idea è consultare il calendario dei mercati per scegliere i paesi da visitare in base al giorno della settimana: il mercato paesano incarna meglio di qualsiasi altra cosa l’anima della Provenza.

saponi marsiglia

formaggi provenza

Saponi, lavanda, artigianato locale, coltelli, tessuti, fiori, ma anche pane, formaggi, olive, miele, fichi… se ci capitate all’ora di pranzo, il ristorante è superfluo.

Noi abbiamo amato il mercato di Lourmarin. Altri borghi che ci sono piaciuti: Roussillon, per i colori intensi del suo “sentiero delle ocre”; Gordes, per le strade in pietra e la pace.

gordes

Provenza – Bocche del Rodano e Varo

Tornando verso l’Italia ci spostiamo nel dipartimento delle Bocche del Rodano, un’altra ampia zona della Provenza. Scegliamo di pernottare vicino ad Aix-en-Provence, e la posizione si rivela comoda. Aix (good to know: si pronuncia “ex”) ci piace molto, il centro è vivo e articolato e anche qui, come a Bordeaux, ci sono tantissimi locali tra cui scegliere dove cenare o bere qualcosa. Se vi interessa potete visitare lo studio del pittore Cézanne.

Il sabato è giorno di mercato ad Arles, ma ne siamo rimasti un po’ delusi. Come Nimes, Arles custodisce un anfiteatro romano, anche questo perfettamente conservato. Se siete amanti o appassionati di Van Gogh, in città trovate tanti riferimenti che hanno ispirato le sue opere. A me è piaciuta molto la passeggiata che costeggia il fiume Rodano, immagino che di sera sia super affascinante!

E una tappa che per noi era davvero imperdibile è Marsiglia. Questa città custodisce un pezzettino del mio cuore da quando ho avuto la fortuna di leggere “Le tre del mattino” di Gianrico Carofiglio, che proprio qui è ambientato. Marsiglia è una città la cui sicurezza è piuttosto discussa, così come la scarsa pulizia di alcune sue zone, soprattutto in prossimità del porto. Detto questo, l’ho trovata fascinosamente decadente. Ho amato girovagare tra le mille botteghine e i vicoli del quartiere Le Panier: colorati, odorosi, multietnici. E molto bella è anche la passeggiata lungo l’insenatura del Vieux Port

vicoli marsiglia

cartello aix en provence

Gli ultimi giorni del nostro viaggio li dedichiamo al mare nella regione del Varo, ad est di Marsiglia. La costa è bellissima, l’acqua è limpida e azzurrissima e i tempi rilassati. Abbiamo oziato in spiagge stupende come Plage de la Mitre, nei pressi di Tolone, e Plage du Grand Jardin, tra Hyères e Le Lavandou. Abbiamo trovato un po’ sottotono la proposta gastronomica della zona.

mare varo

bagno mare varo

In compenso, il nostro ultimo alloggio era uno splendido casale provenzale all’interno di una tenuta vinicola, dove ho seriamente pensato di trasferire la residenza. Anche qui la vigna domina letteralmente il paesaggio, ed è un peccato andarsene senza aver assaggiato il rosè della zona. Da qui abbiamo fatto anche una deviazione verso nord nelle Gole del Verdon, per una canoata nelle sue acque azzurro fluo. 

Il nostro viaggio termina qua. Come ogni on the road, scegliere implica rinunciare. Avremmo potuto vedere molte altre cose e magari evitarne alcune, ma quello che davvero ci importa è aver trascorso due settimane in questa porzione di Francia scoprendone colori, ardori, odori e sapori.

cena casale

brindisi casale

Vi lascio con alcuni degli alloggi in cui abbiamo pernottato e mi sento di consigliarvi:

Tribe CarcassonneOVELIA Les Anglesthecamp hôtel Premium LodgeHoliday Inn Express LormontLe Mas du Pourret

 

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