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Casa / Vita

Una (nuova) casa a colori

La nuova casa mi ha fatto scoprire una cosa su me stessa: mi piacciono i colori. Chi mi conosce sa che ho qualche problema con il colore. Il mio guardaroba ne è un esempio lampante, e fino a poco fa anche la casa. Anni fa i miei gusti vertevano su colori pastello molto neutri (tanto, ma tanto tortora), mentre nel precedente appartamento il nero era il protagonista assoluto.

Qui invece c’è stata una vera e propria rivoluzione. Fin da subito mi sono lasciata sedurre e ispirare dal colore per arredi, pareti e accessori, arrivando a scegliere anche colori che per me sono sempre stati un taboo. Su tutti: il giallo.

Pareti colorate

Quando le parlavo delle idee che avevo per i muri, mostrando tutta orgogliosa la mia bacheca Pinterest, la mia amica architetta mi ha fatto presente che la singola parete colorata in una stanza è cosa ormai superata. Ed io l’ho prontamente ascoltata.. facendo una singola parete colorata nello studio! A mia discolpa, abbiamo scelto un colore molto scuro per un motivo soprattutto tecnico, ovvero per stancare meno la vista al pc. La stanza è luminosissima e quindi il grigio antracite non la incupisce, al contrario trovo che conferisca un bel carattere all’ambiente.

In camera invece ho seguito il consiglio, e quindi ho mantenuto la mia idea iniziale del verde salvia ma l’ho esteso a tutte le pareti. In realtà, più che un salvia è venuto fuori un latte e menta piuttosto inteso, ma il risultato mi piace molto. Pare inoltre che il verde in camera da letto contribuisca al relax. Su questo non posso esprimermi perché quando vado a dormire sono già praticamente svenuta dal sonno. Come tocco extra ho deciso di lasciare una cornice al soffitto più alta del normale, facendo arrivare il colore fino al bordo superiore dei cassettoni dei rotolanti. Sull’illuminazione… ci dobbiamo ancora lavorare 🙂

Stampe

Rispetto alle altre stanze, in sala ho voluto lasciare i muri bianchi per personalizzare il resto: arredi colorati e tante, tante stampe. Come sempre, su Gallerix ho trovato alcune soluzioni pazzesche e, rispetto ai miei soliti standard estetici, sono andata decisamente oltre!

Avendo già preso delle stampe in passato, stavolta ho iniziato ad esplorare il catalogo partendo dalle novità, e tra queste ho trovato delle chicche tra cui PUMPKIN FOREVER in formato 50×70 che adoro. Mi piace molto anche il concetto di galleria a parete che qui ho ricreato con alcune stampe ispirate alla scuola tedesca Bahaus.

stampe Gallerix salotto

Gallerix ha talmente tante stampe che le soluzioni sono praticamente infinite.

Arredi

Qui sì che ho esagerato. Per una che in casa non vedeva altro che cinquanta sfumature di grigio, comprare un divano ROSSO è un bell’azzardo. Non so perché, ma nella mia testa il divano nuovo è sempre stato rosso, si è solo trattato di scegliere il modello e la tonalità. Inizialmente mi ero orientata su un color magenta, ma alla fine abbiamo scelto una specie di mattone che amo molto.

E anche per la cucina l’idea era esattamente questa: io e Tiziano volevamo il verde ottanio/petrolio. La soluzione che abbiamo trovato da Arredo3 ci ha subito conquistati. A sentir lui, il contrasto tra il legno a terra e il verde delle basi della cucina richiama il bosco. Io non mi spingo su tali vette poetiche, mi limito a dire che per me l’insieme funziona alla grande.

 

Pollice verde

Sapevo che una casa grande, luminosa e con tanti spazi esterni mi avrebbe stimolata sul fronte piante. Dalla casa vecchia hanno traslocato con noi due superstiti: il photos e l’unica pianta di avocado che negli anni ha creduto in me. Alla family si sono aggiunte: una monstera, una begonia maculata, una felce, un’ortensia, un limone e tante altre piante che ci hanno regalato per il terrazzo e che al momento sto cercando disperatamente di tenere in vita. Rimango infatti un pollice nero, e quasi ogni sera chiamo mia madre in lacrime per chiederle lumi e supplicarla di non rinnegarmi. 

È bello accorgersi di come i gusti cambiano, di quanto il registro estetico sia volubile e cangiante nel tempo. Colori che fino a qualche mese prima erano un taboo diventano punti fermi nella propria concezione di bello. E aggiungo: meno male. C’è una frase che mi porto dietro dai tempi della prima laurea, viene da un trattato politico spagnolo e recita:

“Solo los insensibles permanecen iguales”

(solo gli insensibili non cambiano, El Politico – Azorìn)

 

 

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