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Eventi

TASTE – l’Expo del gusto

Le eccellenze del food made in Italy tornano a Firenze per la 15esima edizione del Pitti Taste.

L’edizione 2022

Andare ad un evento dedicato al gusto con un degustatore di professione è un’esperienza sensoriale unica. Pitti Taste mette al centro il gusto e nient’altro, senza regole o punteggi: ci sono coloro che il gusto lo studiano, lo cercano, lo interpretano e lo raccontano, e ci siamo noi – i degustatori. Qui scopriamo che non si finisce mai di imparare, che l’unico limite del gusto è la sperimentazione e – spesso e per fortuna – anche la sana follia.

171 anni dopo la prima Expo universale (Londra, 1851), oggi a Firenze si “espongono” le materie prime, i territori, le invenzioni e le scommesse di chi sceglie di dedicare la propria vita all’arte della gastronomia.

Dopo tre anni dall’ultima edizione, Pitti Taste cambia casa e approda alla Fortezza da Basso, ospitando 450 produttori di cui 120 new entry. Tutti uniti da un obiettivo comune: valorizzare le eccellenze del food made in Italy. Ci sono i grandi classici della tradizione – culatello di Zibello, prosciutto San Daniele, Parmigiano Reggiano solo per citarne alcuni – ma ci sono anche e soprattutto visionari che portano la sfida ad un livello superiore.

Taste the unexpected!

Non abbiamo il tempo (né la forza!) di degustare tutto, così ci facciamo guidare da tutti i nostri sensi, mascherine permettendo, e fluendo di stand in stand scopriamo nuove frontiere del gusto. Sarebbe bello poter spendere una parola su tutti, ma qui vi presentiamo i tasting che, fra i tantissimi fatti, ci hanno confermato il perché amiamo il nostro lavoro.

pitti taste 15

Simposio – Gastronomia Storica Sermonetana

Ammettiamo che prima di oggi non conoscevamo il trombolotto, un biotipo di limone originario del Sermonetano. Nome in codice: Citrus Lemon Cajetani. Con questo agrume, Simposio dà vita a prodotti originali, di una straordinaria eleganza – quei prodotti che “da soli fanno il piatto”. Su tutti l’infuso di trombolotto, dove olive e limone vengono moliti insieme e completati con un bouquet di 14 erbe mediterranee (infuse per circa 30 giorni): un’esplosione di aroma, un concentrato di sapore.

Molto interessante anche la bottarga di muggine aromatizzata all’Armagnac.

Le Follie di Carlo Giusti

Rambaldo Melandri direbbe “Che cos’è il genio? È fantasia, intuizione, colpo d’occhio e velocità d’esecuzione“, ma noi aggiungiamo: convincere la tua fidanzata a seguirti in Francia alla ricerca dei migliori piccioni viaggiatori. Conosciamo così Carlo Giusti, che nella sua Vallata a Lajatico li trasforma in prodotti… follemente unici. Prosciutto di piccione marinato a secco e bottarga di piccione, ottenuta da una stagionatura “esrtrema” del prosciutto, sono sicuramente il nostro crush della giornata.

prosciutto di piccione

Carlo non ama solo i piccioni, ma anche gli antichi galli del Valdarno, che uniti a mandorle e pepe nero danno una mortadella di gallo da ricordare.

Artigianquality

Si fa presto a dire mortadella, ma nel cuore di Bologna c’è chi le ha dedicato un tempio dell’artigianato: Artigianquality. Dimenticatevi le “classiche” mortadelle: le proposte della famiglia Scapin stupiscono chi le assaggia.

Carmasciando

La gamma è ampia… amplissima! Tra i gas solforosi del laghetto Mefite, in Irpinia, a 749 mlsm, Carmasciando sperimenta e spinge sull’acceleratore del sapore. A noi questa velocità non spaventa, infatti il blu di pecora ci piace molto, anche nella versione “dessert“.

Borgo San Pietro

Una tenuta sontuosa, 90 ettari divisi tra hotel, azienda agricola, un caseificio artigianale, due vigneti, 5 giardini e pascoli verdeggianti: questo è Borgo San Pietro. Ed è proprio il casaro-artigiano in persona che ci racconta la nascita quasi casuale dell’erborinato di pecora, che ci piace molto.

Frantoio Franci

Siamo ai piedi del monte Amiata, vista Val D’Orcia, e già questo basterebbe per essere felici. Ma poi assaggiamo una selezione di oli di Frantoio Franci, e le endorfine inevitabilmente scalpitano. Tutti belli, ma personalmente il Villa Magra ci conquista: intensamente fruttato, deciso, elegante.

Tenuta Il Radichino

Di formaggi al Taste se ne trovano tanti, e tra questi il blu dolce di capra di Tenuta Il Radichino ha fatto danzare le nostre papille gustative. L’origine sarda dei fondatori dell’azienda la ritroviamo anche nel loro singolare yogurt di pecora.

Nel noccioleto

L’ultimo padiglione prima dello shop è il più dolce: cioccolato, biscotti, confetture. E nocciole. Tante nocciole. Lucide, rotonde, fragranti… l’occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire. Le assaggiamo tutte, sia intere che in pasta pura (quanto amo la pasta di nocciole in purezza!).

Ogni azienda interpreta la materia a proprio modo, e chi ha saputo meglio raccontarci il lavoro – anche se in questo caso sarebbe meglio parlare di vocazione – è Terra delle Nocciole. Giorgio e Marco, due dei tre soci dell’azienda, amano il proprio territorio, l’Alta Langa. E amano soprattutto le sue nocciole, che coccolano intervenendo il meno possibile con la chimica e adottando tecniche agricole all’avanguardia. La loro pasta di nocciole, macinate a pietra, è la nostra preferita in assoluto. Usata prevalentemente da pasticceri e gelatai, noi vi diciamo: su uno yogurt greco al naturale è la morte sua.

Anche le nocciole di Tastëlanghe sono speciali. Decidere come e per quanto tempo tostare le nocciole è un know how che ogni produttore interpreta e custodisce gelosamente. I ragazzi di Tastelange aggiungono a una tradizione familiare (siamo alla quinta generazione!) un ottimo piglio e danno risalto alla materia prima con un packaging davvero bello.

E se vogliamo una coccola dolce, le creme spalmabili alla nocciola di Papa dei Boschi sono le migliori: ottime quelle al cacao, ma quella bianca (senza cacao) è proprio eccezionale.  

Divertente, stimolante, a tratti inebriante – questo e molto altro è Pitti Taste.

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